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I RUGGENTI ANNI '20!
gli anni ’20 si aprono come una nuova epoca di benessere e ottimismo. La societa’ e’ pervasa da un nuovo senso di libertà’ e speranza che porterà’ a chiamare questo decennio gli anni ruggenti.
Nel campo dell’abbigliamento per la prima volta la moda cessa di essere riservata ad un elite, ma si apre alle masse. I grandi magazzini portano le novità’ dell’abbigliamento immediatamente alla portata di tutti e i nuovi tessuti artificiali e sintetici, come il rayon, cominciano a diffondersi abbassando considerevolmente il prezzo di alcuni capi.
Gli abiti ora sono semplici, pensati soprattutto per lasciare la maggior libertà’ possibile nei movimenti: le linee sono dritte, i tessuti morbidi, la vita bassa, le gonne sempre Più’ corte.
Nel campo dell’abbigliamento per la prima volta la moda cessa di essere riservata ad un elite, ma si apre alle masse. I grandi magazzini portano le novità’ dell’abbigliamento immediatamente alla portata di tutti e i nuovi tessuti artificiali e sintetici, come il rayon, cominciano a diffondersi abbassando considerevolmente il prezzo di alcuni capi.
Gli abiti ora sono semplici, pensati soprattutto per lasciare la maggior libertà’ possibile nei movimenti: le linee sono dritte, i tessuti morbidi, la vita bassa, le gonne sempre Più’ corte.
I progressi tecnologici portano anche alle prime calze trasparenti e al proliferare dei cosmetici, lanciando la moda delle labbra rosso fuoco e del mascara. Anche l’ideale di bellezza cambia radicalmente: ora la donna, come un’eterna adolescente, deve avere seno e vita inesistenti e fianchi stretti.
Anche nel fisico, come nell’abbigliamento, le curve vengono sostituite delle linee dritte. I primi reggiseni, che fanno la loro apparizione proprio in questi anni, sono infatti progettati per schiacciare il seno invece che valorizzarlo.
Anche nel fisico, come nell’abbigliamento, le curve vengono sostituite delle linee dritte. I primi reggiseni, che fanno la loro apparizione proprio in questi anni, sono infatti progettati per schiacciare il seno invece che valorizzarlo.
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